In occasione dell’inaugurazione della nuova sede della Galleria, una mostra a cura di Simona Caramia, critico e curatore indipendente. Quindici artisti appartenenti a generazioni, formazione e linguaggi artistici diversi si confrontano su un inusuale supporto. Sono: Karin Andersen, Caterina Arcuri, Angelo Casciello, Bruno Ceccobelli, Riccardo Dalisi, Fernando De Filippi, Danilo De Mitri, Giulio De Mitri, Lucio Del Pezzo, Iginio Iurilli, Giuseppe Maraniello, Antonio Paradiso, Pino Pinelli, Giuseppe Spagnulo, Mauro Staccioli.
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La Galleria Margherita di Taranto, in occasione dell’inaugurazione dei nuovi spazi espositivi in Corso Umberto 91 a/b, presenta sabato 6 ottobre alle ore 18.30 una singolare mostra di arte contemporanea, intitolata IL CIELO IN UNA SCATOLA, Quindici presenze nell’arte contemporanea.
Le opere sono ospitate nella nuova sede della Galleria in cui si sposano la tradizione delle volte in carparo dello stabile d’epoca, dei mobili, dei dipinti e degli oggetti antichi con l’essenziale, il moderno ed il bianco dominante.
L’evento rientra nell’ottava Giornata del Contemporaneo, edizione 2012, promossa da AMACI Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani.
La mostra è curata da Simona Caramia, critico e curatore indipendente, ed annovera quindici artisti appartenenti a generazioni, formazione e linguaggi artistici diversi: Karin Andersen, Caterina Arcuri, Angelo Casciello, Bruno Ceccobelli, Riccardo Dalisi, Fernando De Filippi, Danilo De Mitri, Giulio De Mitri, Lucio Del Pezzo, Iginio Iurilli, Giuseppe Maraniello, Antonio Paradiso, Pino Pinelli, Giuseppe Spagnulo, Mauro Staccioli.
La mostra reinventa e racconta nuovi e speranzosi sogni: il cielo in una scatola, idea utopica e al contempo fascinosa che solo l’arte può regalare, fornendo emozione, stupore e meraviglia.
La scatola, luogo dell’anima, è scrigno in cui custodire segreti, speranze, timori; manifestazione tangibile del mistero, contenitore chiuso ermeticamente o aperto ed esposto alle passioni.
In ogni caso dono unicum e personale da offrire al prossimo, in un gesto di altruismo o per impellente necessità di dare o darsi.
Il dono rivela una parte del proprio io; stati d’animo o tensioni spirituali cosicché ognuno riproponga se stesso nella scatola, colmandola delle proprie parole o immergendola nei propri silenzi.